La Terapia di famiglia
Psicoterapia familiare
La psicoterapia Familiare è per famiglie, coppie, genitori, figli che affrontano un momento difficile, una fase delicata di cambiamento e di crisi. Il disagio riscontrato può riguardare in maniera diretta anche solo un componente del nucleo familiare: un bambino, un adolescente o un adulto.
La terapia con la famiglia svela il “non detto” familiare, rimette in gioco i contenuti che emergono affinché tutti possano prendersene la responsabilità, propone nuove regole al gioco relazionale che ha portato con sé la sofferenza, ridefinisce in maniera più sana i ruoli, le appartenenze.
Nella famiglia, in particolare, le confusioni fra ruoli e funzioni adulte e infantili (ad esempio figlio maschio che assume la funzione paterna, facendo un salto generazionale, diventa il marito-figlio della madre; oppure un figlio che addirittura vuole insegnare ai propri genitori come essere genitori, ecc…) assumono importanza nel creare disfunzioni e disturbi.
L'intervento terapeutico tende a diminuire le confusioni e favorire la maturazione di funzioni genitoriali distinte dalle componenti infantili, per ricostituire un contenimento sufficiente che riduca gli ostacoli e faciliti l'evoluzione del gruppo-famiglia e dei suoi membri.

Psicologia di famiglia
Quando la famiglia può incontrare delle difficoltà?
Durante il corso della sua storia, la famiglia va incontro a numerose prove quotidiane dovute spesso alla complessità di alcune tappe di vita fisiologiche: la nascita di un figlio, l’inserimento a scuola, le problematiche e le preoccupazioni connesse all’adolescenza, l’uscita da casa della prole, la vecchiaia dei genitori, alcuni lutti importanti e significativi per l’equilibrio delle relazioni familiari (oltre che dolorosi da affrontare), una crisi economica che sconvolge le abitudini familiari….
È irrealistico pensare che questi eventi critici vengano superati senza inciampi anzi, la destabilizzazione che li accompagna, mostra come il sistema familiare sia particolarmente attento a quanto accade al suo interno e può trasformare questa sensibilità in una preziosa opportunità di crescita familiare e personale.
I conflitti che tendono a disgregare il sistema-famiglia creano una tensione emotiva che di solito viene vissuta in termini drammatici dal soggetto portatore del sintomo; egli si fa carico, attraverso la manifestazione dei sintomi, di distogliere i membri della famiglia dall'affrontare in modo manifesto le proprie difficoltà di relazione, accentrando l'attenzione su di sé.
Il sintomo ha quindi una doppia valenza: segnala alla famiglia l'esistenza di un disagio e, nello stesso tempo, rende innocuo il suo potere distruttivo accentrando su di sé tutte le preoccupazioni degli altri membri.
Il vantaggio di un percorso terapeutico familiare consiste nella possibilità di condividere aspetti della vita insieme, fantasie, bisogni, esigenze nuove o vecchie sulle quali ognuno ha modo di confrontarsi, all’interno di un processo terapeutico che mira al benessere di ognuno, nel rispetto dei propri (e altrui) tempi, spazi e individualità. Come anche il vissuto emotivo di ciascuno rispetto a comportamenti apparentemente problematici, ha la possibilità di emergere ed essere espresso in un contesto protetto, non giudicante e favorente il cambiamento come è il contesto terapeutico.
Terapia di famiglia
Quando il sintomo lo ha il bambino
La richiesta che viene spesso fatta al terapeuta è quella di “riparare” il bambino che ha qualcosa in sé che non va. La realtà delle cose però è differente.
Se pensiamo che un bimbo fin dalla nascita è immerso in un ambiente famigliare dotato di proprie peculiarità relazionali e comunicative e che in questo contesto avvengono le sue esperienze primarie e fondamentali attraverso le quali si plasma, comprendiamo come i suoi comportamenti, così come ogni sua difficoltà, diventino più facilmente leggibili e decodificabili comprendendo quello che avviene in famiglia.
“Attraverso i sintomi del bambino la famiglia in terapia familiare affronta un passaggio fondamentale per il cammino evolutivo, dalla patologia alla salute” (Andolfi, 1995).
Quando il bambino presenta un problema, la famiglia si trova in difficoltà e pensa subito che qualcosa non funziona nel bambino diverso invece sarebbe chiedersi “Cosa sta accadendo? Cosa vuole comunicarci? Come possiamo tutti insieme aiutarlo? Tutto ciò acquista senso all’interno del suo mondo familiare e relazionale.
Ogni volta che un terapeuta familiare si trova di fronte a un comportamento inadatto di un bimbo o a un particolare sintomo psicosomatico di cui è stata esclusa l'origine organica, cerca di comprenderlo alla luce dei sistemi nei quali il bambino è calato e delle relazioni che in essi intercorrono. (in primis la famiglia, ma anche la scuola e il più ampio contesto sociale).
Il disagio rappresenta infatti un tentativo disfunzionale del bambino per adattarsi ad una situazione per lui problematica. In effetti il bambino, non possedendo gli strumenti dell'adulto, manifesta le proprie difficoltà attraverso un comportamento disturbato o/e sintomi somatici.
In terapia familiare il terapeuta lavora con bimbo e genitori e fratelli allo scopo di risolvere le difficoltà in atto e aiutare a far emergere ogni loro potenzialità atta a ristabilire armonia e benessere personale e familiare. Può anche valutare di lavorare solo con la coppia genitoriale.
Terapia di famiglia
Quando il sintomo lo ha l'adolescente
L’adolescente è il maggiore esperto della vita familiare in quanto profondo osservatore dei propri genitori (Andolfi 2003). L’adolescente porta dentro di sé la storia familiare.
E’ sempre maggiore la convinzione da parte dei genitori che gli eventi familiari non abbiano in alcun modo toccato i figli ma ciò che essi respirano è il risultato che tali eventi hanno nelle relazioni familiari: conflitti, perdite, cambiamenti anche se non comunicati vengono vissuti a livello relazione ed emotivo dal giovane adolescente che ascolta e osserva anche se non partecipa direttamente.
Accade sempre più spesso che i figli vengano strumentalizzati all’interno del conflitto tra i genitori e che finiscano per farsi carico in maniera più o meno consapevole di alcune mancanze o di alcuni ruoli che non gli competono, schierandosi a favore o contro un genitore.
Difficoltà come l’uso eccessivo dei social, di internet, dei videogiochi, l’uso e abuso di sostanze e il comportamento deviante, situazioni di ritiro sociale mette a dura prova la coppia anche solamente nella gestione educativa del figlio, amplificando le difficoltà anche manifeste nella coppia e che possono risuonare nella vita familiare come incongruenze e ambivalenze che non aiutano l’adolescente ad orientarsi nella vita.
La famiglia è importante! Importante la sua presenza in terapia e fondamentale affinchè l’adolescente attraverso i propri sintomi possa chiedere aiuto.
PSICOTERAPIA
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